metro's got talent

Metro’s got talent: Malerba

Sulle orme di Italia’s Got Talent, Giulia sotto la metro diventa giudice di una particolare sezione dei casting: quelli lungo i binari della metro A. Per sapere chi degli aspiranti concorrenti arriverà in finale… restate con noi!

Malerba” – Categoria: musicisti

Nel nostro casting senza fermate né confini, ma solo orizzonti e neanche troppo lontanici pregiamo di presentarvi artisti stranieri che operano a Roma, ma anche artisti romani che operano all’estero.

È il caso di Malerba, romano doc ma berlinese da diversi anni, eclettico e sempre pronto a tirar fuori dal cappello a cilindro una magia inaspettata. Questa volta ha scelto come palcoscenico del suo spettacolo il corridoio di accesso alla fermata di Alexanderplatz, linea 2 della U-bahn, dove siede in mezzo ai passanti su uno sgabello pieghevole.

Ben coperto con sciarpa, cappello e guanti a proteggerlo dal freddo spietato del mattino burgundo, piazza a terra uno stiloso panama nero per raccogliere l’eventuale pecunia e poi estrae da un’imponente custodia nera un oggetto non meglio identificato. Se volasse, lo chiameremmo senza problemi UFO; ma dato che non vola, lo chiameremo con il suo nome di battesimo: handpan.

“Questo strumento sferoide idiofono – non idiota, please: idiofono – è stato creato in Svizzera nel 2000”, appunto velocemente nel mio taccuino mentale, e produce un suono etereo che spero i miei colleghi giudici apprezzino quanto me.

Con l’espressione ispirata e sicura di sé che solo i migliori sanno sfoderare davanti alla folla oceanica di uno stadio gremito, Malerba inizia a intonare una melodia dal malinconico sapore hawaiano. Le mani guantate percuotono lo strumento e ne fanno uscire note dolcissime, che allietano i passanti in viaggio verso i binari: alcuni sfilano via veloci, altri si soffermano a sentire, parecchi di loro lasciano scivolare un soldino nel cappello a terra.

Nel mio taccuino mentale cerco di fissare le immagini che l’ascolto di questo suono mi suscita: le onde dell’Oceano Pacifico, lo stormire delle fronde di una vegetazione a me ignota, l’arrivo imminente di una navicella aliena giunta sulla Terra per gemellarsi con la nostra razza.
(Ve l’ho già detto che parliamo di un tipo eclettico, vero?)

Malerba continua a suonare nonostante il freddo, nonostante la folla e nonostante la fame che a quest’ora sicuramente avrà, perché i cornetti di Berlino non sono mica buoni come quelli del baretto di via Britannia. Avanti e indietro, avanti e indietro, le sue dita volano veloci sulla cupola dello strumento musicale e rendono più sopportabile l’inizio di questa nuova giornata di lavoro.

Un applauso alla concentrazione, un applauso all’ispirazione, un applauso all’avanguardia, un applauso al cappello sempre più colmo e uno anche alle stilosissime fascette verde acqua che decorano le scarpe da ginnastica di Malerba, in perfetto pendant con la sciarpa in pile.

Per Giulia sotto la metro, questo è un sì.