Il mondo è bello perché è (a)vario

Il mondo è bello perché è (a)vario

Cara Giulia,

visto che tu viaggi più spesso con la linea A, oggi voglio raccontarti cosa ti perdi in quel della Metro B.

Una mattina, la mia attenzione viene attirata da un sellerone alto e dinoccolato, dalla camicia verde militare con bandiera US sul braccio.  Capello lungo, brizzolato e incolto – tipo Branduardi che s’è pettinato con una striscia di miccette accese – e accento da uomo che affronta ogni giorno la frontiera (ossia, borgataro).

Dalla porta accanto a lui, vediamo entrare tre tuberomorfe (che se dico patate, poi la gente mi si inalbera) anglofone che angleggiano per their own businesses (per i quaatsi loro, nota per i non italio-foni, n’est ce pas?).

 

Sellerone si illumina di immenso e attacca bottone, enunciando nell’ordine (era egli assai italio-fono, quindi l’ho capito pure io): “Siete americane (indicando il bandierone sul braccio… come a dire: pure io vado matto per Betty Boop e Popeye)? Io sono collezionista! Ho circa 200 tra manette, catene, corde e baionette! Obama?! E’ un ottimo presidente e lo voglio bene! Ora io scendo, voi però non vi dispiacete, e ricordatevi che siete sempre le benvenute!”

 

Le tuberomorfe gli hanno dato graziosa ed allegra corda finché è durata, ma poi si sono poste lecite domande sulla collezione di manette e baionette di Sellerone.

A parer mio, se l’è comunque cavata meglio di me… per quanto sia capace pure io a dire:

“Ciao! Sei americana? Facciamo BDSM insieme?” (Lo so dire in italiota, forse pure in nipponese e con un po’ di fortuna anche in cinese… ma in quel caso devi stare attento perché basta cambiare di poco  tono e diventano subito bitter businesses.)

 

Un abbraccio,

Luca

 

 

Caro Luca, la tua capacità di analisi, osservazione e descrizione del vissuto metropolitano non ha assolutamente bisogno di consigli o risposte da parte mia. Hai già tutto quel che c’era da dire sulla tematica e nel modo più esaustivo possibile: parola di Giulia sotto la metro! Già che ci siamo, però, qualche lezione di cinese me la daresti? Mi sarebbe così utile per le volte in cui devo scendere a Vittorio…

 

Un saluto,

Giulia sotto la metro