La foresta pluviale

Cara Giulia,

mi aiuti a risolvere uno dei grandi misteri della metro di Roma?

Perché all’interno dei vagoni c’é perennemente un clima da foresta pluviale?

 

Un abbraccio,

 

Marta

 

Cara Marta, per rispondere alla tua più che doverosa domanda attingo a Wikipedia che, com’è noto, scioglie anche i dubbi più oscuri.

“La foresta pluviale è comune in Asia, Australia, Africa, America del Centro e del Sud, in numerose isole del Pacifico e nella metropolitana di Roma. […]

Da sola, ospita circa metà delle specie viventi animali e vegetali della terra: tra le altre, sono presenti a Roma il ministeriale frustrato, la vecchietta da far sedere, l’adolescente incivile e la zingara col carrello. […]

Ha uno scarso sottobosco, in quanto la luce del sole non riesce a raggiungere il suolo. In compenso, però, quello della metro di Roma viene raggiunto da cartacce, gomme americane, mozziconi di sigaretta e scarti alimentari. […]

La sua temperatura media e costante e registra un’escursione termica annuale di circa 2-3 gradi. Nel caso della metropolitana di Roma, questo è dovuto a un uso incrociato quando sconsiderato di riscaldamento e aria condizionata che genera costanti precipitazioni sotto forma di sudore o muco nasale.

La foresta pluviale è considerata la più grande farmacia del pianeta, in quanto deriva da qui circa un quarto dei principi attivi vegetali impiegati in farmacologia. E anche in quanto, date le condizioni precarie dei pendolari romani, sono frequenti le confezioni di farmaci e psicofarmaci nelle loro borse.”

 

Sperando di aver risposto al tuo interrogativo, qui ti saluto.

 

Scientificamente tua,

 

Giulia sotto la metro