La lunga attesa del 446

Cara Giulia, sono Riccardo e sono giunto a Roma a metà settembre dello scorso anno. Nel primo mese della mia vita da fuori sede non dovevo fare grande uso dei mezzi pubblici perché fortunatamente avevo trovato una stanza vicino all’università e così inizialmente dalle mie prime corse non potevo evincere le ragioni per tante bestemmie contro la nostra carissima azienda del trasporto pubblico. Quando, però, giunti a metà ottobre già avevo assistito al quinto sciopero in poco più di un mese, ho iniziato a capire e non ho mai smesso visto che da allora sul mio profilo Facebook ogni due post ce n’è uno che invoca il dio dei trasporti pubblici.

 

E non solo per quel che riguarda la metro, ma anche gli autobus

…come quella volta in cui sono arrivato a Piazza Mancini, prendendo ben quattro mezzi: il 545, la Metro B, poi la A, ed infine il Tram 2. Fa un freddo polare ma confido che il 446 arriverà a breve, ed infatti eccolo.

 

L’autista apre le porte, fa scendere i passeggeri e poi inizia ad avvisare urlando che il mezzo non partirà; assicuratosi che a bordo non ci sia più nessuno, fa il giro della piazza e si ferma alla banchina del 911, dove già sostava il relativo autobus.

Beh, mi dico, rimedieranno presto no?

Ed ecco che arriva un altro bus: sarà la nostra salvezza dal gelo o un Fuori Servizio?

Conosciamo già la risposta.

Arriva un terzo bus senza alcuna insegna, con dei passeggeri a bordo e diretto verso la banchina del 446, che stiamo aspettando in 10 persone.

A ‘sto giro l’autista apre le porte 10 metri prima dell’effettiva fermata, fa scendere le persone ed ecco che se ne va. È già passata mezz’ora dall’arrivo del primo bus e sembra che la situazione non intenda risolversi, ma ecco che ne arrivano altri tre.

 

Uno ha tutte le luci spente, gli altri due recitano Deposito. Ovviamente.

Sembra la fine, ma poi a un miracolo accade e il bus tenebroso si accosta alla mia fermata e accende prima le luci all’interno e poi con un lampo anche le insegne. Accecato dal bagliore iniziale sono comunque contento che sia finalmente arrivato. Ma l’insegna appena accesa dice che è un 200… Fortunatamente dopo altri cinque minuti questa viene cambiata in 446 ed io vivrò per sempre felice e contento per quanto un po’ arrabbiato con l’azienda del trasporto pubblico.

 

Saluti,

Riccardo

 

Caro Riccardo, grazie della tua testimonianza che se non altro prova la veridicità di ben tre celebri proverbi popolari. Ovvero: “troppi galli a cantare non fanno mai giorno”, “la speranza è l’ultima a morire” ma soprattutto “Chi la dura la vince… (anche contro il trasporto pubblico)”.

 

Con affetto,

Giulia sotto la metro