Ma dove vanno i controllori?

Ma dove vanno i controllori?

Cara Giulia,

ti scrivo perché recentemente mi è tornato alla memoria un episodio che mi è capitato alcuni anni fa: ero sul 20 e stavo andando all’Università, quando, sul marciapiede nei pressi della fermata dove stavo per scendere, ho visto aggirarsi un gruppetto di controllori.

In seguito, ho scoperto che si erano radunati lì per controllare i biglietti di chi scendeva dall’autobus proprio in quella fermata e che, in una di queste occasioni, hanno multato uno studente perché non aveva il biglietto.

È una cosa che si può fare?

Voglio dire, se un cittadino contestasse la multa affermando di essere arrivato nei pressi della fermata a piedi e non con un autobus, come si può stabilire chi ha ragione?

(Ah, dimenticavo. Nel mio caso, l’autista dopo aver fatto scendere la gente alla fermata in questione, ha proseguito il suo giro senza preoccuparsi di guardare in faccia chi salisse o scendesse.)

 

Un saluto,

Simone

 

Caro Simone, per rispondere ai tuoi più che legittimi quesiti ho cercato di documentarmi on line. Primo, perché anche io mi sono sempre posta il tuo stesso dubbio; secondo, perché volevo capire meglio. Da quanto ho letto, sembrerebbe che la verifica del biglietto debba avvenire a bordo del mezzo: o da parte dei controllori che salgono a loro discrezione, o da parte del conducente nel momento in cui i passeggeri salgono a bordo. In effetti, solo così si può provare la flagranza di un eventuale corsa gratis.

Poi, certo: trattandosi di Roma, nel tuo caso, anziché questionare la strategia eterodossa, bisognerà accontentarci di sapere che almeno, ogni tanto, qualcuno a controllare ancora ce lo mettono…

 

Spero che la mia risposta ti abbia soddisfatto,

Giulia sotto la metro