Ovvero: quando la furbizia incontra la buona educazione
1) Voglio il tuo profumo
Curare l’igiene personale è la prima regola che il viaggiatore metropolitano deve rispettare. E non solo per il sacrosanto rispetto di sé stessi e del prossimo, o per dare il buon esempio. Abbondare con deodoranti e profumi è in realtà il modo per proteggere il nostro olfatto, e non soccombere. Se siamo sufficientemente avvolti dai nostri effluvi, avremo qualche speranza di non percepire quelli degli altri.
E quindi di arrivare a destinazione senza dover passare prima per il Pronto Soccorso.
2) Fatti più in là
Accedere o fuoriuscire dai vagoni non è semplice, perché puntualmente ci si scontra con masse di esseri umani accalcati senza logica contro le porte scorrevoli. Per aggirarle, vale la seconda regola del viaggiatore metropolitano: cedere il passo.
Date la precedenza ai vostri vicini e vedrete che rimarranno interdetti e immobili. Approfittate dunque di quell’incertezza, percorrete il varco che involontariamente vi lasciano e proseguite oltre senza guardarvi indietro. Quando si accorgeranno di ciò che è successo, sarete già lontani.
3) E adesso siediti…. su quella seggiola
Tra falsi invalidi, mendicanti ricchi, donne rifatte dall’età indicibile e anziani playboy vestiti da trentenni, è diventato impossibile capire a chi cedere il posto. Anzi, qualcuno si offende pure.
Rendetevi inattaccabili e agite come se non ci fosse un domani, afferma la terza regola del viaggiatore metropolitano. Se si libera un posto, guardatevi intorno per 15 secondi, 20 al massimo: qualcuno sembra avere il doppio della vostra età? Qualcuno porta carichi pesanti? Qualcuno si è già seduto? Se almeno una risposta è sì, ci dispiace: dovrete rimanere in piedi. Altrimenti, svelti: sedetevi e iniziate a digitare come ossessi sulla tastiera del cellulare. Nessuno oserà disturbare l’invio – urgentissimo, lo si dedurrà dall’espressione contrita – di una mail cruciale per il vostro lavoro.
4) Urlando contro il cielo
Nei luoghi pubblici bisognerebbe parlare a voce bassa. In metro, però, la gente non lo sa e urla.
A conversare sottovoce, dunque, non si sentirebbe né il proprio interlocutore né la propria voce.
Per fortuna, però, c’è la quarta regola del viaggiatore metropolitano: usare WhatsApp.
Invece di telefonare, inviate messaggi vocali e ascoltate le risposte con gli auricolari. Parlerete piano e non infastidirete nessuno. Invece di parlare con il vostro vicino, scrivetegli: vi capirete alla perfezione e avrete in omaggio un fedele registro della conversazione, che fa sempre comodo.
5) Ti sento
Poiché in metropolitana si parla a voce alta, tutti sentono tutto. La ridondanza del messaggio, però, si rivela fondamentale per la privacy perché, alla fine della fiera, nessuno sente niente.
Così, per quel nutrito gruppo di persone che telefonano in metro perché altrimenti non saprebbero quando farlo, vale la quinta regola del viaggiatore metropolitano: telefonate come se foste seduti accanto a vostra suocera. Cioè non dite nulla che potrebbe essere usato contro di voi, se sparlate di qualcuno non fate nomi e moderate il turpiloquio. Vedrete che della vostra telefonata non gliene fregherà un accidente a nessuno.